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Breaking Bad - Recensione


Signore e signori, standing standing ovation! Se ho un termine di paragone per giudicare l'eccellenza di una serie TV, questo non può che essere rappresentato dall'eccellenza in assoluto, Breaking Bad, storia della discesa negli inferi di un uomo che, vuoi per sfortuna, vuoi per caso, vuoi per egoistica volontà, si è trovato a volersi trasformare da sfigato patentato a signore della droga.

Walter White: fedele marito di una frustrata casalinga, premuroso padre di un figlio disabile, insegnante di chimica dal non riconosciuto talento, bistrattato addetto di un autolavaggio. Nel corso della festa per il suo cinquantesimo compleanno, il cognato Hank, spaccone agente della DEA, per dare una scossa alla vita di Walter gli propone di assistere ad una retata in una abitazione in cui si cucina metanfetamina. Proprio all'indomani della festa, Walter scopre di essere affetto da un cancro ai polmoni, e di avere davanti a sé solo gli ultimi mesi di vita. Appresa questa notizia, il suo primo pensiero è per la famiglia, che economicamente dipende da lui, ma non ha nemmeno il tempo di scervellarsi nella ricerca di un modo per lasciare un gruzzolo ai cari prima di andare all'altro mondo, perché la soluzione gli si presenta immediatamente: proprio osservando la retata della DEA, e scoprendo quale giro di denaro ci sia nella produzione di metanfetamina, Walter abbraccia seduta stante l'idea di mettere a frutto il suo talento come chimico, e di diventare un cuoco

Ha così inizio la rovinosa caduta di Walter nel marcio mondo dei peggiori tossici e dei più squilibrati trafficanti di droga: nel cercare disastrosamente di realizzare la folle trovata, la sua si trasforma in una esistenza fatta, oltre che di costanti minacce di una morte ulteriormente anticipata, di continue menzogne e di sotterfugi disperatamente trovati per non farsi scoprire dalla famiglia e beccare dalla polizia, tra le cui fila Hank si muove come un cane da caccia ossessionato dall'obiettivo di scovare e stanare dal più grande al più piccolo spacciatore.

Se la trama è stupenda, a rendere speciale la serie è l'eccentricità della costruzione e dei personaggi, così spiccata da spiegare perché mentre milioni di spettatori l'hanno amata trasformandola in un cult, molti altri l'hanno invece snobbata, trovando irritanti i vari protagonisti e la stessa figura di Walter White, che incarna tutti i canoni dell'antieroe.

Per anni non ho avuto dubbi a rispondere "Dexter" a chiunque mi chiedesse quale fosse la mia serie TV preferita, certo che nessun'altra proposta avrebbe potuto mettere in discussione questo giudizio: poi è arrivata Breaking Bad, la mia convinzione è andata a farsi benedire, e, adesso, con Dexter, e solo con Dexter, questa serie condivide il massimo dei voti che io possa dare.

Voto: 10/10 e lode

N.d.R.: Immagine di copertina generata tramite l'intelligenza artificiale

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