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Stranger Things - Recensione


Tra le produzioni di maggior successo degli ultimi anni del catalogo di Netflix rientra senza dubbio Stranger Things, serie TV americana che unisce fantascienza e horror, con quest'ultimo elemento tuttavia strutturato in chiave adolescenziale.

Al di là della più che buona costruzione del prodotto, adatto ad una vasta platea di spettatori, tra i motivi di questo successo va senz'altro inclusa l'ambientazione della storia negli anni ottanta, in senso non semplicemente temporale ma soprattutto culturale, essendo intrisa dei connotati (abbigliamento, musica, riferimenti cinematografici, stili di vita, ecc.) che definiscono nella memoria collettiva la cultura popolare di quegli anni, e questo aspetto indubbiamente ha, tra le altre cose, catturato l'interesse di tanti non più giovanissimi legati con affetto a quegli anni in cui avevano l'età dei protagonisti di questa serie.

I personaggi principali della storia, infatti, sono un gruppo di amici adolescenti che si trovano coinvolti in eventi straordinari e soprannaturali, la scoperta della misteriosa origine dei quali diventa per i giovani un'avventura estremamente emozionante ma per nulla priva di aspetti drammatici. La trama, pregna di elementi thriller e perciò capace di creare una forte atmosfera di suspense e mistero, comunque non coinvolge solo questi ragazzi, ma anche le rispettive famiglie e più in generale la cittadina immaginaria di Hawkins.

Pur essendo altri i generi che mi appassionano, e nonostante non abbia vissuto quell'attrazione nostalgica per l'ambientazione che più facilmente avrà provato chi ha qualche anno più di me, ho decisamente apprezzato la serie, anche se alcune stagioni le ho valutate meno avvincenti di altre.

A dispetto della prospettiva prevalentemente adolescenziale, ho trovato la componente horror più d’effetto di quanto non possa dire di molte serie che ho visto presentate come marcatamente horror e destinate esclusivamente ad un pubblico adulto, e gli obiettivi di creare una piacevole tensione e di tenere accesa la curiosità lungo tutto il corso della narrazione li considero pienamente raggiunti.

Non sono lo spettatore ideale di questa serie, come ho detto, e il mio più assiduo lettore potrebbe cogliere il più contenuto entusiasmo rispetto ad altre recensioni, ma il mio giudizio finale non può che essere in linea (forse per qualcuno non abbastanza, ma tant'è) con i meriti oggettivi di questa proposta.

Voto: 8+/10

N.d.R.: Immagine di copertina generata tramite l'intelligenza artificiale


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