Passa ai contenuti principali

The Crown - Recensione


Pur preferendo le serie più strutturate alle miniserie, riconosco che le prime portano con sé un fastidioso rischio, che si realizza specialmente quando si va avanti con la visione anche se già nelle fasi iniziali la convinzione è traballante: quello di trovarsi, prima o poi, di fronte ad un bivio in cui dover decidere se proseguire ormai fino alla fine anche se non se ne può più, per non vanificare il tempo speso fino a quel momento, o abbandonare per investire su altro quel tempo libero di cui abbiamo una scorta limitata.

Non è la prima né l'unica che mi ha portato davanti a questo bivio, e non è la prima né l'unica che alla fine ho deciso di accantonare, ma probabilmente The Crown è quella che ho lasciato, all'apertura della quinta delle sue sei stagioni, con più amarezza e delusione, trattandosi di una serie di grande successo e di indubbio spessore.

Iniziata trascinato dalla splendida costruzione e dall'ottima interpretazione del personaggio protagonista, ma frenato dall'evidenza che la narrazione non sarebbe mai avanzata più velocemente di quanto potessi notare dai primi episodi,  The Crown racconta le vicende della famiglia reale britannica, ed in particolare la vita di Elisabetta II, dai momenti immediatamente precedenti la sua incoronazione fino a… fino a quando non lo so, visto che l'ho mollata!

Pur focalizzandosi sulla figura della regina, la trama dedica ampio spazio agli altri personaggi della famiglia, dal bizzarro marito, il principe Filippo, alla ribelle ed anticonformista sorella, la principessa Margaret, dal chiacchierato figlio, l'odierno re Carlo, all'ancora compianta Lady Diana. Non posso nascondere che a motivarmi alla prosecuzione della serie, nonostante il suo pigro avanzare, è stata proprio la curiosità di giungere alle fasi in cui si narrano le vicende che riguardano Diana Spencer, ma, anche quando sono arrivato finalmente a questo momento, la noia ha surclassato l'interesse e la resa a tal punto è stata inevitabile.

Pregevole, come ho detto, l'interpretazione della regina Elisabetta come della maggior parte degli altri personaggi, meravigliosa la scenografia, interessanti diverse parti della trama, ma, dopo una prima stagione abbastanza gradevole, nel complesso ho trovato questa produzione di una lentezza e pesantezza sfiancanti: probabilmente si tratta di una proposta troppo lontana dai generi che preferisco, e con questa consapevolezza lascio che le qualità oggettive condizionino positivamente il mio voto più di quanto non lo influenzino negativamente le mie sensazioni soggettive.

Voto: 7-/10

N.d.R.: Immagine di copertina generata tramite l'intelligenza artificiale

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Shameless - Recensione

Insolente, spudorata, sfacciata… sono solo tre di tanti aggettivi di simile accezione che potrebbero definire Shameless , eppure sono proprio questi infelici attributi a fare della serie una proposta che merita di essere suggerita a chiunque non faccia della pudicizia un principio di vita, e sia pronto ad assorbire una mostruosa quantità di scene indecenti. Shameless è un dramma americano (basato su una omonima serie TV britannica) che racconta le peripezie dei Gallagher, disastrata famiglia composta da Frank, un mascalzone alcolizzato che preferisce vivere da barbone piuttosto che lavorare, e dei suoi 6 figli.  Per riempire il frigorifero, la progenie di Frank deve inventarsi espedienti di ogni sorta, ma se il lettore sta immaginando sei poveri, piccoli innocenti senza una mamma e abbandonati dal papà, sappia che è completamente fuori strada! Tutti i Gallagher sono delle canaglie (anche il più piccolo, che gattona col pannolino sempre colmo di escrementi): possono essere tep...

Breaking Bad - Recensione

Signore e signori, standing standing ovation! Se ho un termine di paragone per giudicare l'eccellenza di una serie TV, questo non può che essere rappresentato dall'eccellenza in assoluto, Breaking Bad , storia della discesa negli inferi di un uomo che, vuoi per sfortuna, vuoi per caso, vuoi per egoistica volontà, si è trovato a volersi trasformare da sfigato patentato a signore della droga. Walter White: fedele marito di una frustrata casalinga, premuroso padre di un figlio disabile, insegnante di chimica dal non riconosciuto talento, bistrattato addetto di un autolavaggio. Nel corso della festa per il suo cinquantesimo compleanno, il cognato Hank, spaccone agente della DEA, per dare una scossa alla vita di Walter gli propone di assistere ad una retata in una abitazione in cui si  cucina  metanfetamina. Proprio all'indomani della festa, Walter scopre di essere affetto da un cancro ai polmoni, e di avere davanti a sé solo gli ultimi mesi di vita. Appresa questa notizia, il s...

Mare Fuori - Recensione

Che Mare Fuori sia una serie TV approdata su Netflix dopo essere stata trasmessa in televisione, probabilmente lo si capirebbe fin dalla prima puntata anche senza saperlo, tanto è evidente lo stile fiction proprio delle serie da prima serata su RAI 1 o Canale 5. Eppure, anche se non siamo certo di fronte ad un capolavoro, credo meriti, più di tante altre produzioni, di stare nel catalogo della piattaforma, perché le imperfezioni della proposta sono sufficientemente bilanciate dalla capacità della narrazione di catturare l'interesse dello spettatore fino a legarlo  ai personaggi in qualche caso forse pure con  affetto. Mare Fuori racconta le vicende di un gruppo di adolescenti rinchiusi in un carcere minorile che si affaccia sul mare di Napoli, focalizzando in particolare l'attenzione su due giovani provenienti da mondi agli antipodi, Carmine e Filippo, e sullo sviluppo (e sulle conseguenze) della loro amicizia tra le mura dell'istituto.  La serie esplora le f...