Passa ai contenuti principali

When They See Us - Recensione



New York, 19 aprile 1989. È una sera di baldoria in Central Park, diversi gruppi di ragazzi, per lo più ispanici e soprattutto afroamericani, si muovono lungo i viali. Alcuni si limitano a passeggiare parlando con vivacità, tutt'al più spintonandosi giocosamente, ma altri si sbilanciano ad importunare i ciclisti ed i passanti che incrociano, e nelle bande più esagitate alcuni si picchiano tra loro.

La situazione si surriscalda, la polizia interviene, scatta il fuggi fuggi generale. Ai primi arresti fatti a casaccio, ne seguono altri l'indomani, quando la polizia fa partire una caccia serrata ai colpevoli dello stupro di una jogger. Il cerchio si stringe su cinque adolescenti, uno dei quali in centrale ci finisce solo per avere accompagnato l'amico con cui si trovava quando questi veniva prelevato dagli agenti.

I cinque ragazzi, subito etichettati come animali che brancheggiavano nel parco, vengono torchiati dalla polizia oltre il limite del terrorismo psicologico, le risposte che forniscono sono travisate, vengono messi gli uni contro gli altri, picchiati e terrorizzati: tutto ciò che vuole la polizia è una confessione, non importa che non ci siano prove, non importa che non ci siano testimoni.

Questo non è semplicemente l'inizio della trama di una serie TV, ma è l’inizio di una storia realmente accaduta. Difficilmente mi interesso a produzioni composte da pochi episodi come questa (che ne ha appena quattro), perché, come ho già detto in altri miei articoli, per quanto bella possa essere una miniserie non potrà mai dare origine a quella passione che solo con una struttura che vada oltre la singola stagione si può provare, ed è stato perciò casualmente che ho avviato la visione di When They See Us, trovandomi tuttavia subito coinvolto dall'intesa drammaticità della narrazione.

La ricostruzione del modo in cui sono state svolte le indagini della polizia, e soprattutto di come sono stati condotti gli interrogatori, lascia letteralmente senza parole, ed i sentimenti associati alla vicenda di questi cinque giovani, che si riescono a provare anche non sapendo se colpevoli lo sono davvero, vengono suscitati con più forza da una trama che riesce a dedicare un certo spazio a quali fossero le loro vite e le loro realtà familiari e sociali prima di diventare animali che brancheggiavano nel parco.

Vorrei poter dire di più su questa storia, ma verrei meno al mio obiettivo fondamentale di non anticipare nulla dell'evoluzione delle serie che recensisco, e sebbene questa sia una di quelle trame da cui si può essere ugualmente coinvolti pur conoscendone gli esiti, resto fedele alle mie regole e rispetto il lettore che eventualmente non sappia nulla di questa stupenda produzione.

Voto: 9/10

N.d.R.: Immagine di copertina generata tramite l'intelligenza artificiale


Commenti

Post popolari in questo blog

Shameless - Recensione

Insolente, spudorata, sfacciata… sono solo tre di tanti aggettivi di simile accezione che potrebbero definire Shameless , eppure sono proprio questi infelici attributi a fare della serie una proposta che merita di essere suggerita a chiunque non faccia della pudicizia un principio di vita, e sia pronto ad assorbire una mostruosa quantità di scene indecenti. Shameless è un dramma americano (basato su una omonima serie TV britannica) che racconta le peripezie dei Gallagher, disastrata famiglia composta da Frank, un mascalzone alcolizzato che preferisce vivere da barbone piuttosto che lavorare, e dei suoi 6 figli.  Per riempire il frigorifero, la progenie di Frank deve inventarsi espedienti di ogni sorta, ma se il lettore sta immaginando sei poveri, piccoli innocenti senza una mamma e abbandonati dal papà, sappia che è completamente fuori strada! Tutti i Gallagher sono delle canaglie (anche il più piccolo, che gattona col pannolino sempre colmo di escrementi): possono essere tep...

Breaking Bad - Recensione

Signore e signori, standing standing ovation! Se ho un termine di paragone per giudicare l'eccellenza di una serie TV, questo non può che essere rappresentato dall'eccellenza in assoluto, Breaking Bad , storia della discesa negli inferi di un uomo che, vuoi per sfortuna, vuoi per caso, vuoi per egoistica volontà, si è trovato a volersi trasformare da sfigato patentato a signore della droga. Walter White: fedele marito di una frustrata casalinga, premuroso padre di un figlio disabile, insegnante di chimica dal non riconosciuto talento, bistrattato addetto di un autolavaggio. Nel corso della festa per il suo cinquantesimo compleanno, il cognato Hank, spaccone agente della DEA, per dare una scossa alla vita di Walter gli propone di assistere ad una retata in una abitazione in cui si  cucina  metanfetamina. Proprio all'indomani della festa, Walter scopre di essere affetto da un cancro ai polmoni, e di avere davanti a sé solo gli ultimi mesi di vita. Appresa questa notizia, il s...

Mare Fuori - Recensione

Che Mare Fuori sia una serie TV approdata su Netflix dopo essere stata trasmessa in televisione, probabilmente lo si capirebbe fin dalla prima puntata anche senza saperlo, tanto è evidente lo stile fiction proprio delle serie da prima serata su RAI 1 o Canale 5. Eppure, anche se non siamo certo di fronte ad un capolavoro, credo meriti, più di tante altre produzioni, di stare nel catalogo della piattaforma, perché le imperfezioni della proposta sono sufficientemente bilanciate dalla capacità della narrazione di catturare l'interesse dello spettatore fino a legarlo  ai personaggi in qualche caso forse pure con  affetto. Mare Fuori racconta le vicende di un gruppo di adolescenti rinchiusi in un carcere minorile che si affaccia sul mare di Napoli, focalizzando in particolare l'attenzione su due giovani provenienti da mondi agli antipodi, Carmine e Filippo, e sullo sviluppo (e sulle conseguenze) della loro amicizia tra le mura dell'istituto.  La serie esplora le f...