Basata su fatti reali, questa produzione racconta, con un'andatura lenta eppure angosciante, l'orrenda trasformazione da essere ancora vagamente umano a vero e proprio mostro del serial killer ribattezzato come il Cannibale di Milwaukee.
Dei suoi truci delitti la serie ne descrive con notevole dettaglio la maggior parte, ed il soprannome dato al protagonista di questa storia lascia ben intuire quale fine, tra le altre cose non meno atroci, abbiano fatto se non tutte di certo molte delle sue vittime.
Alternando la narrazione delle fasi in cui è già adulto e nel pieno della sua morbosa attività di killer seriale a quella delle fasi in cui era ancora adolescente o comunque più giovane, la produzione offre una contestualizzazione dell’emergere delle pulsioni di Dahmer, per nulla sufficiente a dare una parvenza di giustificazione alle violenze perpetrate, nell'ambito di una famiglia che nella migliore delle ipotesi non è stata in grado di notare le sue chiare, perverse tendenze, manifestate fin dalla più tenera età.
Definire questa serie come disturbante è il minimo che si possa fare, e persino io che apprezzo e ricerco l’etichetta “violento” sulla scheda informativa delle produzioni del catalogo, ammetto di essermi sentito turbato dalla brutalità delle immagini, e non solo di quelle relative al compimento degli omicidi, ma anche di quelle relative alle condizioni di vita di quest'uomo che si è degradato ad un livello esistenziale inferiore a quello della peggiore bestia, ed al quale non è stata riconosciuta nemmeno l'attenuante dell'infermità mentale, sebbene solo questa possa dare alle sue azioni un qualche senso (del tutto irrilevante).
Per quanto ho descritto di Dahmer, è evidente che la sua visione è altamente sconsigliabile, oltre che ad un pubblico che non sia più che adulto, a chiunque non abbia uno stomaco decisamente forte, e, chiudendo, il giudizio che attribuisco a questa serie, il più alto che posso dare ad un prodotto di pochi episodi per motivi già espressi in altre recensioni (tra le altre, When They See Us e American Primeval), altro non è che il merito che riconosco ad una narrazione capace di rappresentare con tanta cruenta verità tutta la mostruosità dei crimini commessi da questo serial killer.
Voto: 9/10
N.d.R.: Immagine di copertina generata tramite l'intelligenza artificiale
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