La trama si avvia con un incidente stradale che coinvolge un agente di polizia, Peter Jablonski: guidando distrattamente, Jablonski investe un ragazzo in bicicletta su una strada isolata, e, nel panico alimentato proprio dal fatto che la vittima è un adolescente afroamericano, chiede aiuto ad alcuni colleghi. Piuttosto di chiamare i soccorsi, però, gli agenti che intervengono, ed in particolare il discutibile superiore di Jablonski, Mike Diangelo, decidono di occultare il delitto, lasciando il giovane, creduto già deceduto, a morire dissanguato tra i cumuli di neve.
La sviluppo di questa triste storia è incentrato sugli eventi tumultuosi scatenati dalla morte del ragazzo e sull'abisso di dolore e di rabbia in cui vengono gettati i suoi genitori, per dare giustizia ai quali si adopereranno un'assistente procuratore con una complessa situazione personale e familiare ed un eccentrico detective.
Seven Seconds è una miniserie capace di trascinare lo spettatore nei sentimenti di frustrazione e di sdegno vissuti dai protagonisti della vicenda, e la cui narrazione ha il pregio di non tentare di smorzare in alcun modo le responsabilità del sistema giudiziario, evidenziandone le colpe, in azioni ed omissioni, in modo crudo e diretto. All'intensa e coinvolgente drammaticità della trama, si aggiungono l'ottima interpretazione dei personaggi ed una scenografia che contribuisce a creare un'atmosfera carica di tensione emotiva, ed in tutta onestà non ho trovato alcun difetto in questa produzione, che mi rimanda molto a When They See Us e che giudico ugualmente pregevole.
Voto: 9/10
N.d.R.: Immagine di copertina generata tramite l'intelligenza artificiale
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